STORIA DELLA CITTA' DI VITTORIA

1812 Il Parlamento viene ristrutturato in due Camere :
una dei Pari e una dei Comuni.
Alcuni Principi vengono tolti dall'esilio per avere degli incarichi:
- Principe di Belmonte (Ministro degli Esteri)
- Principe di Castelnuovo (Ministro delle Finanze)
- Principe d' Aci (Ministro della Guerra)
- Principe di Cassaro (Ministro della Giustizia)
- Lord Bentinck (Capitano Generale della Sicilia).
Vengono aboliti la Feudalità e i privilegi Signorili, la tortura;
di fronte alla legge tutti sono uguali; viene introdotta
la libertà di stampa tranne sul campo religioso.
La Costituzione non fa che dare ai baroni
la piena disponibilità dei propri beni a danno del popolo,
infatti attribuisce ai creditori i patrimoni ex feudali,
si agevola il frazionamento delle proprietà ecclesiastiche,
il tutto a beneficio degli stessi e della nobiltà latifondista.
Nasce il giornale " La Cronica di Sicilia ",
da qui il nome attribuito ai siciliani cronici.
1813 I ceti medi vengono nominati deputati
dagli abitanti della città e villaggi,ne facevano parte avvocati
, commercianti, intellettuali e proprietari terreni.
1815 Vittoria è in crisi l' agricoltura finisce, il pane
ed il frumento sono in pochi a poterlo mantenere,
la gente si alimentava di fave e fichi d' India.
Il Comune pretendeva la tassa che percepivano i cappuccini
per i posti della fiera di SS Maria di Loreto.