Il Rito
A mezzogiorno i tre "santi": un uomo, una ragazzina e un bambino,
che rappresentano S. Giuseppe, la Madonna e Gesù Bambino
si recano in chiesa per la benedizione e poi tenendosi per mano
seguiti dalla famiglia che ha fatto il voto e dalla banda musicale
vanno dove
è stata allestita la Cena, trovando la porta chiusa.
San Giuseppe bussa tre volte ma nessuno apre.
Alla quarta volta, la padrona di casa chiede "Cu è ?" (Chi bussa)
e il Patriarca San Giuseppe risponde:
"Gesù, Giuseppe e Maria, o rapi tu o rapu iu ! " (apri tu o apro io)
A queste parole, si apre la porta e i tre " santi " entrano.
La proprietaria porge loro acqua e vino , per lavarsi le mani.
San Giuseppe poi benedice la casa con queste parole:
"Accantu, accantu, c'è l'Ancilu Santu,
u Patri, u Figghiu e u Spiritu Santu".
(vicino, vicino, c'è l'Angelo Santo, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo).
finita la benedizione si recita un'Ave Maria e un Padre Nostro.
I " Santi " siedono quindi alla tavola inbandita e, dopo aver mangiato
ciascuno di loro porta a casa un grande " uccidatu ".
I simboli
" U ucciddatu " : grande pasta di pane
(la perfezione, l'omogeneità, l'uguaglianza tra gli uomini)
"A spera": pane a forma di ostensorio(l'origine regale di S.Giuseppe)
"U vastuni " : bastone fiorito (l'autorità del capo famiglia)
"A varva " : il volto di San Giuseppe
"I rusiddi " : rose fiorite (la bellezza e l' effimero)
"S " " G " : le iniziali di San Giuseppe
"U iadduzzu " : il galletto (la fede e la vigilanza)
"A rappa ra racina " : il grappolo d' uva (il vino eucaristico)
"U Pisci " : il pesce (simbolo che identifica il Cristiano)
" U Lauri " : grano germogliato al buio (il lavoro dell' uomo)
"A lampa " : la lampada (la fede nella Divina Provvidenza)
Le arance amare e i limoni (i dolori e le amarezze dell' uomo)
Il vino (la vita e l'immortalità) - L'acqua (la grazia purificante)
I fiori (le virtù di S. Giuseppe) - Le primizie (le offerte della terra)
La simmetria della tavola di S.Giuseppe (la semplicità formale)