STORIA DI ACATE vecchia " BISCARI "
Situato nella costa sud orientale della Sicilia,
comprende la zona balneare Marina di Acate,
qui si possono ammirare le dune naturali
di sabbia e la macchia mediterranea.
Acate si presenta attorno alla Piazza Libertà, dove ci sono
i monumenti più importanti : La Chiesa Madre e il Castello,
si estende sul ciglio di un'ampia valle del fiume Dirillo,
in una terra rossa ricca e fertilissima, oltre diecimila salme,
acquistato nella prima metà del 400 dalla famiglia De Castellis.
Il paese Biscari prende il nome di Acate nel 1938
dal mitico compagno Enea, sbarcato nella vicina costa.
L'inizio della costruzione del castello nel 1492, è testimoniata
da
una lastra che lo riproduce in schematicamente.
Il feudo nel 1580 èdei Paternò Castello che ne manterranno
la proprietà fino alla fine della feudalità.
La città che dalla fine del '500 conta 650 abitanti circa,
è in
espansione durante il governo di Agatino e Ignazio
e in quel secolo vengono costruiti mulini,
trappeti e frantoi.
Sono circa 200 i morti nel terremoto del 1693.
Nei decenni successivi si ha
una considerevole attività edilizia:
il Castello, che prende forma tra '500 e '600,
sarà restaurato e ristrutturato nei primi due decenni del '700
Ristrutturata anche l'annessa
chiesa di San Giuseppe,
che ospiterà le reliquie del Martire S.Vincenzo,
provenienti da Roma
nel 1701 via mare fino a Scoglitti
e portata ad Acate con una processione.
L' impianto urbanistico della città, è a maglia ortogonale,
sotto la baronia di Agatino Paternò Castello (1624-1673)
e sarebbe stato
ampliato dopo il terremoto del 1693.
La vita economica di Acate si è sempre basata sull’agricoltura,
La maggior parte degli artigiani possedeva le
loro botteghe
presso a “CURDARIA” l’attuale via del CARMELO.
Un tempo si coltivava riso, canapa, cotone,
sostituiti poi da agrumi, carciofi, ulivo, mandorlo e carrubo.
E' stata introdotta la coltura degli ortaggi in serra,
ma tutt'oggi prevale ancora quella tradizionale.